Creative Confidence

CREATIVE CONFIDENCE: IL CUORE A SERVIZIO DELLA CRESCITA AGILE

Una delle frasi più comuni in azienda quando chiedi di portare nuove idee, trovare soluzioni o pensare le cose in modo diverso è: “Non sono creativo, … per quello c’è il mio collega, … mia sorella era la creativa in famiglia, … la creatività non fa business quindi non mi interessa”  … e frasi simili.

Questi pregiudizi hanno in comune la scarsa fiducia nel proprio potenziale creativo e, come sottolineano i fratelli Kelley, creatori dell’azienda di Global Design IDEO, questo recupero del proprio potenziale creativo si genera costruendo ambienti di fiducia creativa.

IDEO lavora sul cambiamento attraverso il design, nello specifico Design Thinking, e considera elemento base la Creative Confidence (letteralmente fiducia creativa), il cuore dell’innovazione a servizio della crescita e della agilità organizzativa. Il clima generato da una sicurezza psicologica e da una fiducia creativa permette di passare all’azione e di generare gruppi creativamente sicuri.

Nella nostra esperienza come Colibrì Team abbiamo utilizzato il Design Thinking e abbiamo raccolto alcuni fondamentali elementi che permettono di generare la “Creative Confidence”.

DIVERTIRSI: elemento essenziale della creatività è il divertimento. Proprio come per i bambini, usare la creatività deve avere una funzione divertente e giocosa, quindi apparentemente senza scopo. Recuperare il bambino sognatore, aprirsi all’ozio!

IMPARARE FACENDO: inizia a fare, non avere timori e oltrepassa la paura del risultato. Fare esperienza anche dell’errore, dell’imperfetto, del raggiungere qualcosa che non ha nome. Questo è fare prima di pensare. Come dice il maestro Yoda in Guerre stellari “Fare o non Fare! Non c’è provare”.

ESSERE CURIOSI / OSSERVARE I DETTAGLI: entrare nei panni di un investigatore. Come Sherlock Holmes, allenare l’attenzione al dettaglio, dedicare tempo all’osservazione della natura, di una persona, di un oggetto. Allenare l’occhio della mente, osservare senza incasellare in categorie conosciute può essere difficile ma ne vale la pena.

TENERE SEMPRE IN TASCA UN NOTES: evitare di prendere appunti sul Samsung notes del telefono o di mandarsi una mail per non perdere quella informazione. Dobbiamo recuperare la nostra manualità nello scrivere, prendere appunti, creare uno schizzo. A volte abbiamo belle idee perché l’ispirazione e l’apertura mentale è arrivata in un momento in cui non pensavamo di averne bisogno … quindi scrivere, appuntare, disegnare!

OVER-PRODUCTION DI IDEE: quando le idee sono “abbondanti” e facili, e tu (e il tuo team) ne avete una dozzina al giorno, non c’è bisogno di diventare “territoriali” su di esse. E se un’idea che avevi si fonde con altre, non è un problema ,,, anzi! Ci sono molte idee dove ne è nata almeno una e l’intero gruppo condivide il merito. L’apprendimento in gruppo di strumenti e metodi di creatività e la generazione di moltitudini di idee aumenta la spirale di fiducia creativa … e questo l’abbiamo sperimentato ancora nella  nostra esperienza di Design thinking come Colibrì Team. 

CREARE L’AMBIENTE FISICO ADATTO: costruire l’ambiente “fisico” per avere ispirazione, mettere un quadro, inserire delle piante, dipingere una parete, usare immagini-forme-colori che stimolino il cervello verso una apertura creativa. Trasformare lo spazio che si condivide con i colleghi in un ambiente “poetico”.

CREARE L’AMBIENTE EMOTIVO: dare e chiedere fiducia, abbandonare la paura di sbagliare per creare una nuova cultura dell’errore. L’errore è fonte di apprendimento, innovazione, evoluzione che genera un universo di possibilità; la scintilla di questo fenomeno di possibilità è proprio il coraggio creativo di un membro del team, che non teme giudizio.

ALLENARSI … Allenarsi … Allenarsi: la semplice decisione di essere creativi non garantisce la creatività. Come ogni relazione, la relazione con la creatività (e la creatività degli altri nella tua organizzazione) richiede un po’ di lavoro. Fare un contratto con l’artista che è dentro di noi e rispettarlo, con disciplina e divertimento.

Dobbiamo recuperare il bambino creativo, e far crescere l’adulto artista assieme agli altri rendendo la creatività un atto collettivo e non solo individuale.

Buona riscoperta!!

FABRIZIA NERI Coaching. Training & People Managemen 

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