Whole Post

Home  |  Whole Post

L’utilizzo dei software di analisi all’interno dei software CAD (Computer-Aided Design) è diventato sempre più diffuso nell’industria manifatturiera e in altri settori che richiedono l’analisi e la progettazione di componenti meccanici. Il FEM (Finite Element Method) è una tecnica di analisi numerica che utilizza la discretizzazione del dominio di interesse in sotto volumi, ognuno dei quali è descritto da un set di equazioni algebriche che rappresentano il comportamento fisico del materiale.

In questo articolo, esamineremo i vantaggi e gli svantaggi dell’uso dei software di analisi FEM all’interno dei software CAD.

Software Integrati:

i software integrati, che combinano funzionalità CAD e FEM in unica interfaccia utente, offrono un approccio olistico per il processo di progettazione e analisi. Sono pensati per semplificare il flusso di lavoro consentendo agli utenti di eseguire analisi direttamente sui modelli CAD, senza la necessità di esportare o importare i dati tra diversi software. 

Questo può migliorare l’efficienza e la coerenza del processo di progettazione e analisi. Alcuni esempi di software integrati sono Altair Inspire, Autodesk Nastran IN-CAD, Siemens NX e SolidWorks Simulation.

Software Specialistici:

i software specialistici, d’altra parte, sono dedicati specificamente a un aspetto particolare dell’analisi, come l’analisi strutturale, l’analisi termica o l’analisi del flusso dei fluidi. Questi software sono sviluppati per fornire funzionalità avanzate e specializzate in un determinato settore o dominio di applicazione. Possono offrire una maggiore precisione e dettaglio in specifici ambiti di analisi ma l’utente ha la necessità di apprende l’utilizzo di un’interfaccia proprietaria. Alcuni esempi di software specialistici includono MSC Nastran, ANSYS, Hypermesh, Abaqus, COMSOL, e Calculix (software opensoure).

È importante notare che sia i software integrati che quelli specialistici possono fornire risultati precisi e accurati quando utilizzati correttamente, con inserimento di  dati di input e impostazione del contesto di analisi adeguati. La scelta tra i due dipenderà dalle esigenze specifiche del progetto, dai dettagli fisici che l’analisi richiede e dalle preferenze e competenze personali dell’utente.

Inoltre, vale la pena considerare che in alcuni casi può essere necessario utilizzare software specialistici per affrontare problemi altamente complicati o particolari, mentre in altri casi i software integrati possono essere più che sufficienti per soddisfare le esigenze di progettazione e analisi.

Vantaggi dei software integrati :

  1. Risparmio di tempo e costi: L’uso di software FEM all’interno dei software CAD consente di effettuare analisi complicate in modo più rapido ed efficiente. Questo grazie soprattutto ad una curva di apprendimento più veloce all’utilizzo dell’interfaccia software che è la stessa del CAD. Ciò riduce i costi del progetto e del tempo impiegato per l’analisi del prototipo virtuale.
  2. Maggiore flessibilità nella progettazione: L’uso di software FEM all’interno dei software CAD consente di valutare le prestazioni del prodotto durante la fase di progettazione, il che consente di apportare modifiche tempestive e migliorare il prodotto.
  3. Possibilità di sfruttare appieno le potenzialità dell’ottimizzazione di forma: generative design. Al termine della fase di generazione della forma ottimale questa è immediatamente disponibile al progettista in ambiente CAD per la finalizzazione della stessa al fine della finalizzazione tecnologica del prodotto.

Svantaggi dei software integrati:

  1. Costo del software: i software FEM sono costosi rispetto ai software CAD, il che potrebbe limitare l’accesso ai piccoli progetti o alle PMI con budget limitati, anche se attualmente le software house stanno cambiando la politica offrendo utilizzi Pay per Use più convenienti.
  2. L’accuratezza dell’analisi FEM dipende dalla correttezza dei dati di input e il fatto di poterli introdurre facilmente può condurre a una sottovalutazione dell’influenza di tali dati sul risultato ottenuto. Se i dati di input non sono accurati o errati, l’analisi FEM fornirà risultati non veritieri.
  3. La facilità di apprendimento dell’uso da parte degli utenti di analisi può portare alla sottovalutazione dell’importanza di effettuare adeguata formazione per quanto riguarda l’impostazione dell’analisi e alla valutazione critica dei risultati ottenuti.

L’ultimo aspetto su cui vorrei focalizzare l’attenzione è che c’è una presunta maggior precisione e l’accuratezza dei software integrati rispetto ai software specialistici. Questi dipendono da diversi fattori, come la tipologia dell’analisi richiesta, la specificità del dominio di applicazione e la qualità dell’implementazione del software stesso. Non esiste una risposta generale che si applichi a tutti i casi, poiché ogni software può avere punti di forza e debolezza specifici a prescindere dal fatto di essere integrati o meno nel CAD. 

In conclusione, la precisione e l’accuratezza delle analisi ottenute tramite software integrati e specialistici possono variare a seconda del contesto specifico e dei requisiti del progetto e non dipendono in modo diretto dal software utilizzato ma da come l’utente lo utilizzi. La scelta migliore dipenderà dalla natura dell’analisi e dalle specifiche esigenze della simulazione da eseguire.

Ne consegue che il senso critico, l’analisi ponderata e l’importanza di non lasciarsi condizionare dalle “mode” sono caratteristiche importanti nella scelta più adeguata.  

Sotto si riportano alcuni esempi di interfacce di alcuni software commerciali e un esempio di software opensource.

ANDREA MINO

Engineering & Simulation

I percorsi formativi che si possono fare sono tantissimi, così come le metodologie.

Apprendiamo in ogni momento della nostra vita, però da osservazioni dei più noti pedagogisti e psicologi, la formazione più potente è quella carica di emozione.

L’esperienza dell’outdoor è sicuramente una metodologia ricca rispetto a una esperienza emozionale.

Forse non tutti sanno che, citazione dotta della Settimana enigmistica, l’outdoor per molto tempo è stato pensato e utilizzato come un evento ludico che l’azienda proponeva a fine anno o a metà anno per condividere obiettivi, risultati e strategie.

La cenerentola della formazione, ma principessa adorata dalle organizzazioni, negli ultimi anni ha brillato di un nuovo senso formativo: il piacere.

L’esperienza fuori dalle mura aziendali, in contesti naturali o tra le vie colorate di una città, è  un apprendimento multidimensionale zippato, non per questo meno potente in termini di memorizzazione, anzi.

I processi stimolati da andare in barca con i colleghi, cimentarsi in un trekking con tiro con l’arco, o progettare un prototipo con materiali presi dalla natura stimola processi mentali, relazionali ed emotivi.

Perchè queste sono le caratteristiche di un outdoor training; attività pratiche che stimolano un apprendimento multidimensionale.

Naturalmente la fase di debrief deve essere bilanciata, efficace e maieutica.

Mantenere il giusto equilibrio tra magia dell’esperienza e riflessione che sedimenta sul corpo e nella memoria, un episodio intenso condiviso con i colleghi.

Complice la pandemia, che ha rinchiuso i nostri corpi e le nostre menti in modo traumatico per molto tempo, nell’ultimo anno come Colibrì abbiamo quadruplicato i nostri outdoor, sviluppando competenze nella regia organizzativa….divertendoci. 

E’ quindi tempo di tornare a giocare, imparando come fanno i bambini e come i bambini ricorderemo quello che ci serve quando serve.

Non importa che l’esperienza fatta sia memorabile o meno, la forza sta proprio nella metodologia.

Cooking, trekking, giochi senza frontiere, costruzioni in location suggestive, orienteering in città d’arte, project experience, tecniche primitive, yoga, tiro con l’arco,……..

Il corpo insegna e forse ce ne eravamo dimenticati. Questo corpo che spesso nelle organizzazioni è relegato dentro il quadrato della scrivania, diventa il Maestro.

E noi quel corpo,se volete … lo portiamo fuori !

FABRIZIA NERI People Managemen

E’ ormai noto che il CRM (Customer Relationship Management) è un insieme di strategie, processi e tecnologie utilizzate dalle aziende per gestire e migliorare le relazioni con i propri clienti.

E’ ormai noto che consente alle organizzazioni di raccogliere informazioni sui clienti, analizzare i dati e utilizzare queste informazioni per personalizzare i servizi e migliorare la loro esperienza complessiva con l’azienda.

E’ ormai noto che il CRM consente alle aziende di tracciare le vendite, le attività dei clienti e le campagne di marketing, fornendo una panoramica completa delle attività dell’azienda.

E’ anche noto che Il CRM può essere implementato utilizzando diverse tecnologie e software, tra cui soluzioni basate su cloud, e che le aziende possono scegliere la soluzione CRM più adatta alle loro esigenze, tenendo conto di fattori come il budget, le dimensioni dell’azienda e il livello di personalizzazione richiesto.

Ma diversi studi e ricerche hanno evidenziato che i progetti CRM possono affrontare sfide significative che potrebbero portare a risultati inferiori alle aspettative. Alcuni report indicano che la percentuale di fallimento dei progetti CRM può variare dal 30% al 70%, a seconda delle circostanze specifiche.

Non esiste un dato preciso e costante che rappresenti l’insuccesso dei progetti CRM in generale. Le principali ragioni dell’insuccesso dei progetti CRM possono includere:

Mancanza di coinvolgimento dell’azienda: un’implementazione di successo richiede l’impegno e la partecipazione attiva della leadership aziendale e dei dipendenti a tutti i livelli. La mancanza di coinvolgimento può portare a una scarsa adozione del sistema CRM e a una mancata integrazione nella cultura aziendale.

Scarsa pianificazione e strategia: una pianificazione insufficiente e una strategia inadeguata possono compromettere l’efficacia del progetto CRM. È fondamentale stabilire obiettivi chiari, definire le esigenze dell’azienda e identificare i processi di business che richiedono miglioramenti.

Mancanza di competenze tecniche: la mancanza di personale qualificato e di competenze tecniche specifiche per la gestione e l’implementazione del CRM può compromettere il successo del progetto. È essenziale disporre delle risorse adeguate e della formazione necessaria per garantire una corretta gestione del sistema CRM.

Problemi di integrazione dei dati: l’integrazione dei dati provenienti da diverse fonti aziendali può essere complessa. Senza una corretta integrazione e pulizia dei dati, si rischia di ottenere informazioni incomplete o non affidabili, compromettendo l’efficacia del CRM.

Resistenza al cambiamento: a resistenza al cambiamento da parte dei dipendenti può ostacolare l’adozione del sistema CRM. È importante coinvolgere i dipendenti fin dalle fasi iniziali del progetto, fornire formazione adeguata e comunicare i vantaggi che il CRM porterà all’azienda e alle loro attività quotidiane.

È fondamentale sottolineare che l’insuccesso dei progetti CRM non è inevitabile. Con una pianificazione adeguata, una strategia chiara, una corretta gestione del cambiamento e l’attenzione ai fattori critici di successo, le aziende possono ridurre il rischio di insuccesso e massimizzare i benefici del CRM.

Un consulente può svolgere un ruolo chiave nel migliorare le probabilità di successo di un progetto CRM. Ecco come un consulente può aiutare:

Valutazione delle esigenze aziendali: un consulente può condurre un’analisi dettagliata delle esigenze dell’azienda, comprendendo i processi aziendali, le sfide esistenti e gli obiettivi di business. Questa valutazione approfondita aiuta a definire le priorità e a identificare le funzionalità necessarie per il sistema CRM.

Consulenza strategica: un consulente può aiutare a definire obiettivi chiari, sviluppare una roadmap di implementazione e suggerire le migliori pratiche per massimizzare il valore del CRM.

Personalizzazione e implementazione: un consulente può supportare l’azienda nell’implementazione del sistema CRM, personalizzandolo in base alle esigenze specifiche dell’azienda; configurare il sistema, creare flussi di lavoro personalizzati, definire regole di automazione e integrare il CRM con altri sistemi aziendali.

Formazione e supporto: un consulente può fornire formazione e supporto al personale sull’utilizzo del CRM. Possono creare materiali formativi, condurre sessioni di formazione e offrire supporto continuativo per garantire che i dipendenti acquisiscano le competenze necessarie per utilizzare il CRM in modo efficace.
Monitoraggio e miglioramento: Un consulente può aiutare l’azienda a monitorare le metriche chiave e a valutare l’efficacia del sistema CRM. Possono analizzare i dati, identificare aree di miglioramento e fornire raccomandazioni per ottimizzare le performance del CRM e migliorare la customer experience.

Gestione del cambiamento: un consulente può supportare l’azienda nella gestione del cambiamento associato all’implementazione del CRM. Possono aiutare a comunicare i benefici del CRM ai dipendenti, affrontare la resistenza al cambiamento e promuovere l’adozione del nuovo sistema.

In sintesi, un consulente esperto può fornire competenze specializzate, esperienza e best practice per aiutare un’azienda a evitare i rischi associati all’implementazione di un progetto CRM; svolgendo un ruolo di guida nell’intero processo, per consentire all’azienda di massimizzare il valore del CRM e ottenere risultati di successo.

MIRELLA FILIPPI CRM & Marketing Managemen

È bello condividere la #CrescitaContinua del nostro #Team.
Questa volta si tratta di un arricchimento di #competenze!
Le nostre #ColibrìGirls hanno acquisito la #AgileCoachCertification con ICAgile e agile42 [ICP-ACC] :))
#Congratulazioni a Annalisa DelnevoCLAUDIA MIANI e Fabrizia Neri per questo #traguardo e un grazie agli #AgileInstructorsGaetano Mazzanti e Matteo Carella :))

#agile#AgileCoach#AgileCoaching#Coaching
#applausi#risultati