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Un problema comune per le aziende di piccole o grandi dimensioni, è la comunicazione implicita. Costruire rapporti che si basino sulla fiducia, richiede un tipo di comunicazione esplicita, diretta. E questo è decisamente il primo cambiamento culturale da mettere in atto nell’affrontare un nuovo modo di lavorare.

Attivare una comunicazione trasparente tra le parti, responsabile e accogliente, produce un elevato livello di fiducia un eccellente livello di produttività e uno straordinario livello di benessere diffuso.

Il manager del futuro post Covid è colui che crea una coscienza comune. E’ colui che fa il primo passo nella foresta.

Andiamo per gradi.

Lo smart working attivato con maggiore frequenza che in passato, o colto come opportunità per chi non lo aveva mai sperimentato, ha evidenziato come lo strumento tecnologico ci metta di fronte a differenti situazioni:

# ci sei, ti vedo e posso controllare quello che fai, 

# non ti vedo, non so quello che fai e non posso controllarti.

In realtà il tema del controllo dell’attività di un proprio collaboratore è un problema mal posto. Neppure prima si controllava, o si controllava troppo nelle ore “notturne”, perchè comunque si era troppo presi dai numeri e dalla quantità di lavoro prodotto, a discapito della qualità.

Con il lavoro da remoto siamo catapultati di fronte alla realtà della relazione del leader con il team e tra i membri del team. Se non facciamo attenzione rischiamo di attribuire allo smart working una criticità che è invece insita nella cultura aziendale e nello stile di gestione dei team.

Dobbiamo staccarci dal concetto di potere e controllo e produrre una rivoluzione che per alcune realtà sarà solo un cambiamento inevitabile e morbido, per altre potrebbe essere una vera e propria trasformazione del lavoro.

Facciamo un esempio.

Il mio collaboratore non sono certo che abbia le conoscenze per risolvere un problema o per arrivare a raggiungere quel risultato che gli ho chiesto. E non sono certo che lo farà in tempo. Non sono certo che abbia capito il compito assegnato …

Oltre alla formazione, se necessaria, e alla comunicazione chiara delle aspettative e degli obiettivi, io devo aver fiducia.

 “Ho fiducia che anche se non conosci, risolvi. Mi fido del tuo potere e della relazione che abbiamo costruito in questi anni. Mi fido sia nell’errore che nel successo. Mi fido che chiederai aiuto se ti accorgi che non riesci a trovare una soluzione. Mi fido del tuo potenziale.”

La fiducia è una costruzione che si fa insieme. E’ un NOI. E’ un NOI in una sfida nuova per entrambi. Una sfida trasparente.

Creare progetti di senso dove le persone si sentono protagoniste vuol dire creare una relazione bidirezionale e la comunicazione deve essere una comunicazione coinvolgente e fiduciosa.

Come fai crescere il livello di fiducia nel tuo team per affrontare le sfide del lavoro da remoto?

Aver fede vuol dire affidarsi, fiducia che anche se non ti vedo tu stia lavorando per quello che abbiamo condiviso assieme, anche se non vedo quante ore sei collegato per lavorare. Abbiamo condiviso il senso, l’obiettivo, i sotto-obiettivi? 

E lavorare per obiettivi vuol dire :

Comunicare le aspettative

Dare e chiedere feed back

“Manutenere” le relazioni

Condividere il senso 

Costruire fiducia 

Le organizzazioni attraverso lo smart working devono produrre sostenibilità a 360° e benessere psicologico nel lavoro di team. La relazione è la prima cosa alla quale dobbiamo prestare attenzione.

Per questo tutte le App di nuova generazione che controllano i tempi di lavoro dei dipendenti, le pagine di navigazione che aprono, … manifestano, in chi le adotta, il fallimento delle relazioni in azienda. Il fallimento di un team.

La fiducia è una relazione, prima ancora di essere un raggiungimento di obiettivi, di performance e di adesione al progetto del leader. E’ dare senso a questo nuovo mondo del lavoro e a questo nuovo mondo delle persone.

Diciamo “dare e perdere” fiducia come se fosse un oggetto. Non è un oggetto e non è un’attitudine ingenua, femminile o da sciocchi.

E’ il potere delle relazioni e della comunità che affronta in modo resiliente ed esplicito i vuoti burocratici, l’innovazione, il buio delle risposte e costruisce il futuro passo dopo passo, prendendosi cura di tutto ciò che di nuovo nasce in una società fondata su business “sostenibili”. “LE AVVENTURE NON COMINCIANO FINCHE’ NON SI ENTRA NELLA FORESTA, E IL PRIMO PASSO E’ UN ATTO DI FEDE” MICKEY HART

FABRIZIA NERI – Coaching, Training & People Management – 

Ogni organizzazione oggi più che mai necessita di un approccio strategico per la gestione efficiente dei processi e delle persone. Risulta quindi imprescindibile impostare in azienda un progetto di cambiamento che sia lungimirante, sostenibile ed inclusivo, per implementare un R-Innovamento Digitale ed una riduzione dei costi operativi.

CLAUDIA MIANI – Innovation & Management Advisor – ce ne parlerà nel suo intervento:

“LA DIGITAL R-INNOVATION: NUOVE FORME ALLE RELAZIONI DEL NEW NORMAL”

Scopri di più

The Covid emergency made us live an extraordinary time.
A lock-down of this size has never happened since the last postwar period.
We never experienced a suspended time like we had last spring.

The complexity we have been experiencing in our Companies forced us to rethink a different organizational form, more suitable to manage this new way of working: from pyramid to platform.

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